Hantalgil
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La nascita inattesa

Quando in mondo era già un po' vecchio, nelle lande ed est che ora hanno nome di Mugjin, accadde un fatto alquanto insolito, per quanto trascurabile. Il giovane apprendista del potente necromante detto l'Antico, oziava bellamente mentre il suo Signore era totalmente assorto in preparazione dello stato mentale adatto per un'evocazione. Non è l'evocazione la protagonista di questa narrazione e neppure lo è il Necromante. Il Protagoista è il giovine ed inetto apprendista.
La giornata soleggiata e tranquilla lo induceva a profondere tutte le sue energie in un'assidua consacrazione all'ozio più spinto. Quando però il languore dello stomaco si fu fatto più forte della pigrizia, l'inetto decise di approfittare della temporanea impotenza dell'Antico per assaggiare i Preparati dello Specchio. Di tutti i preparati il giovane prese dallo specchio proprio l'unguento di Symfijir!
Mai! Mai… mano di un vivente aveva toccato quella boccetta! La toccò un servo inesperto e ignorante. Ne sprecò ignaro alcune gocce che caddero nell'aceto della sua insalta di Coonut e polipo!
Riposta la boccetta nello Specchio non ebbe più modo di rivedere l'insalta. Essa fuggì a perdifiato giù per i pendii scoscesi impaurita e confusa. Ora si fa chiamare Hantalgil e vive nelle Nebbie in una locanda, a Myst.

Hantalgil ha sembianze di Mindflayer; pratica la magia come meglio può fare un discendente di polipe generazioni; una posticcia e risibile maschera di cattiveria cerca di nascondere uno spirito da infante cui gli occhi si accendon di meraviaglia anco per le manifestazioni più usuali della natura. Abbiatene cura; è un animalino raro, non potete neppure immaginare quanto preziose siano due gocce di Symfijir.

Il Dono

Nessuno di voi, spero, crede sia così facile mettere alla berlina un necromante… tantomeno l'Antico. Infatti, inesorabile come la morte, arrivò anche la punizione per l'inetto. Badate bene che l'Antico non è Inutilmente malvagio come può esserlo un Elfo Oscuro; potremmo dire che l'Antico a modo suo è assai saggio. Parlò approssimativamente a questa maniera all'apprendista:

"Lubnagh, Ti ho preso con me perchè anche io che sono così grande devo alcuni favori a talune personalità del nostro tempo; ciò non significa che tu sia immune alla tua stessa stupidità. Non morirai per mano mia… morirai per mano della tua preziosissima insalata di polipo! Ti è concessa al contempo un'enorme occasione; tu cesserai di vivere il giorno prima della morte di Hantalgil. Hai l'occasione di apprendere con tutta il tuo istinto di conservazione. Se affinerai lungimiranza e tecniche di preveggenza saprai protrarre la tua dipartita… forse persino a lungo."

Mani invisibili presero Lubnagh trascinandolo nella Camera dei Coralli. Nella voce profonda dell'Antico cominciò flebile la maledizione; quando tutto il castello prese a vibrare l'inetto già aveva il suo dono.

Il risveglio

Tutti e cinque i sensi colpiti ripetutamente da un maglio inarrestabile, instancabie. Dopo un tempo che parve interminabile, la coscienza di Lubnagh si trovò separata dal corpo consentendogli di vederne con lucido distacco lo strazio perpetrato dagli spiritelli dall'Antico. Una pesante aura di calma e imperturbabilità filtrava tutta la scena permettendo a Lubnagh di ampliare la visione che aveva del mondo. Percepì distintamente, quasi come sua, la tensione innaturale del negromante; capì distintamente ogni singola sillaba della cantilena.

Un rumore secco come di albero divelto, le fibre che cedono. Un impulso di suono fortissimo che colpisce i timpani. Si svegliò di soprassalto, disteso, le unghie artigliate nella nuda terra, le fauci spalancate, il volto contratto da un grido… grido che non voleva uscire, Il respiro mozzo. Una voce naturale, non uno spirito, non un demone; una voce nota: "Come è possibile? Perchè ti ha cacciato? Perchè?"
Per quanto la voce fosse adirata, le spirali di paura si dissiparono immediatamente. Il primo ceffone lo colse cha già sorrideva. Era tornato a casa ma non sarebbe durata a lungo…

Frasi Celebri

- Fhtagn!

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