FAQ
Chi si cela dietro questo nome?!
Era il lontano anno "bohall'incirca1999", quello in cui il giuovane player lesse un libro per bambocci ove veniva citato un cosiddetto MUD. Incuriosito, si mise abusivamente sul pc del padre e scoprì il mondo di Nebbie Arcane.
I suoi primi pg erano prove arrabattate che manco si ricorda, poi il primo pg serio, Amon, un Cl/Wa Troll guidato da un'adolescente instabile e in quanto tale NUKATO per comportamenti osceni (laugh, almeno così mi pare di ricordare). Messa la testa a posto, dopo diversi anni ritorna come Godric, Nano Paladino che si fregiava del titolo di CacciaDraghi [e che dai draghi veniva costantemente piallato], che al livello 46 viene cancellato per il meccanismo che porta il giovane player a disintossicarsi dal MUD con un bel delete periodico. Godric [o forse un altro pg che non ricordo] fu anche il primo a sperimentare la procedura del Forge, sotto l'ala benevola del Dio Acidus.
Passa altro tempo, torna come Ramuthra, Barbaro che non dura manco fino al 40.
Poi si rolla Faquarl, conosce Greenblade: la comune passione per infilarsi nel didietro DT a profusione li unisce da subito; al principe scrocca XP con una rapidità tale da raggiungere il livello 50 senza essere ancora arrivato al momento dello scazzo-delete. Il lontano miraggio del principato sembra per ora impedirgli di cancellarsi, ma chi può dire quanto durerà!
EDIT: Alla fine s'è cancellato assieme al suo Thief per non dare la soddisfazione agli Dei di punirlo per MP! è il nostro Faquarl XD
Ora ha messo la capa a posto e si accinge ad allietare i Nebbiacei in veste di immortale, sotto lo pseudonimo di Maenon
Imprese, Cazzate e Abitudini
- Ha girato e ama girare tutt'ora per le Nebbie soprattutto con Greenblade, suo sfortunato e leale amico, e Touro, monaco assai pericoloso col dito tremolante sul grilletto del summon.
- Faquarl è anche noto come "BABBO NATALNEBBIACEO", per la sua abitudine di distribuire con munificenza soldi a destra e a manca, a gente che a volte non gli ha nemmeno mai rivolto la parola. Talvolta fra i suoi doni spunta anche qualche oggettino raro. Poi ha scoperto che a un certo livello anche i Monk dispongono della banca, e con tale scoperta è finita la sua munificenza.
- Faquarl si spaccia per uno che sa giocare, e forte del suo immeritatissimo Baronato porta ignari avventurieri ad Apocalisse, dove puntualmente si scorda di bodarli e li fa crepare nelle maniere più svariate.
- Si è imbattuto anche in giocatori ben più esperti di lui che sembravano bramare la sua testa fresca di nobiltà; per adesso, Quetzalcoatl se la conserva in saccoccia fra molte altre, e Aqualung ha provato a prendersela, ma la navigata capacità di colpire e infrattarsi come un ratto subito dopo ha permesso al buon Faq di pararsi il culo.
- Dopo la sfida lanciatagli da Niobe, e una serie di tentativi compiuti con il buon AllAmore alias Entropy(a), ha ottenuto la testa della gatta Lea, l'Immortale, grazie all'indispensabile contributo del principe MaxMad e della baronessa BadThink!
[segue nella sezione GDR, alla voce Appunti, la narrazione di alcune di queste amenità: non prendetela troppo sul serio!]
Diario GDR
Memorie
24^ del Mese dell'Oscurita` Primordiale, anno 355 dopo Nebbie
Memorie - Capitolo I, Primordi
Scrivo queste mie memorie non per uomini, nani, elfi o altre razze che abitano la Terra. Nè per gli Immortali, gli Dei, o simili entità sempiterne che dimorano in Asgaard. Scrivo affinchè un mio Fratello, in un futuro lontano, sventurato come me, non debba patire senza il conforto di una voce amica le proprie sofferenze.
Le carte che attestano la mia identità affermano che la mia data di nascità è il 19^ del Mese del Malvagio, dell'anno..337. In ciò si palesa la falsità di quell'affermazione: nel fatto che questi stessi documenti mi attestano 18 anni di età.
La mia età non ha numeri, la mia nascita non ha date. Io fui quando l'Altro Luogo fu, cioè da sempre.
Io, in verità, non è che un concetto cui la Terra ama sottometterci, quando ci costringe ai legacci della carne strappandoci dalla nostra amata patria.
Con pratiche arcane e dimenticate, sepolte in tempi troppo lontani perchè viventi o Immortali possano ricordarle, i viventi ci sottomettevano abitualmente al loro volere, evocandoci in Terra e costringendoci ad eseguire i loro ordini. Echi di simili pratiche rieccheggiano nel presente, ma le entità evocate sono così deboli e diverse da non meritare nemmeno menzione.
E dunque, se di nascita in Terra si può parlare, io nacqui effettivamente 2 anni fa.
Fui evocato, io, Faquarl il Jinn, colui che suggerì ad Ulisse la strategia del Cavallo! Colui che combattè 'Ngorso il Possente, Jabor lo Sciacallo e le armate dei Golem di Praga! Colui che STERMINO' interi eserciti fianco a fianco con Nouda, il Possente, il Terribile Nouda!
Fui evocato. Ebbene, di norma i Maghi che ci evocano vincolano la nostra essenza in un pentacolo, per poi impartirci degli ordini. Come spiegare l'orrore, la sorpresa che provai, quando mi ritrovai ad aleggiare in un ammasso contorto di carne, sangue ed ossa? Quel Mago audace mi aveva convocato..dentro di sè. Il folle sperava di potermi piegare al suo volore anche in quello stato, sfruttando in prima persona le mie capacità. Fui rapido come una lepre, ma stupido come un asino: le spire della mia essenza si avvilupparono attorno alla sua debole mente, non appena compresi di poterla soffocare. Credevo così di potermi guadagnare un rapido ritorno nell'Altro Luogo: che errore! La morte cerebrale del mago avvenne, ma la mia convocazione non fu sciolta. E, senza il mio defunto padrone a farlo, mi ritrovai costretto nel suo corpo sudicio, primo di qualunque possibilità di ritorno in patria.
Memorie - Capitolo II, Le gilde degli uomini
Continuare in questa narrazione è per me un dolore amaro come il fiele. Ma non mi fermerò, per parlarvi ora di come ingannai gli uomini e ottenni parte della mia vendetta.
Mi ritrovai dunque fuori, nel mondo. La mia casa, l'Altro Luogo, mi era preclusa, e con la morte del mio padrone mi era preclusa ogni possibilità di tornarvi. Nessun mago, a quanto sapessi, poteva sciogliere una convocazione altrui. Mi disperai, giunsi persino all'idea di annientarmi: meglio l'oblio, alla Terra. Poi, giunse la fiamma della vendetta, bruciante nel mio cuore come lava. In fin dei conti, ero libero: il dolore che le convocazioni ci provocano, costringendoci ad assumere forma fisica, non lo sentivo. Il corpo del mago era come uno scudo impenetrabile, e mi permetteva di non comprimere la mia essenza vera e propria in alcuna forma. Avevo finalmente la libertà indolore che, in tante convocazioni passate, avevo agognato. Una magra consolazione, che mi apriva tuttavia un'ampia gamma di possibilità.
Il mago era, per la precisione, un Chierico. Fui lesto a raccogliere i dati mnemonici residui nella sua mente, cosicchè nessuno notasse che ad albergare nel suo corpo era un nobile Jinn. Mi spacciai per lui con grande abilità, e nel giro di pochi anni un "morbo sconosciuto" si diffuse per la gilda dei Chierici: molti suoi membri venivano ritrovati morti, dilaniati orribilmente o peggio.
Scappai, prima che qualcuno potesse ricondurre a me quelle morti. Mi resi conto, nel corso di quel tempo, che il corpo del mago era fisicamente debole: le mie capacità sovrannaturali supplivano alla sua scarsa prestanza, ma era necessario temprare le sue membra quanto più possibile. E così, mi rivolsi alla gilda dei Monaci.
Ivi, appresi un'arte del combattimento molto più raffinata di quella adottata usualmente da noi: dai Foliot fino ai Marid, le creature dell'Altro Luogo si affidano soprattutto alle capacità della forma scelta in cui palesarsi, o alla magia. La gilda dei Monaci mi schiuse un mondo sconosciuto, e io fui rapido a carpirne i segreti. La mia ricompensa fu generosa: non uno di quei monaci subì la mia ira..Beh, forse qualcuno. In fin dei conti, avevo migliaia di anni di odio arretrato da smaltire.
19^ del Mese del Malvagio, 337 dopo Nebbie
Memorie - Capitolo III, Reincarnazione
Oggi, un evento alquanto insolito ha modificato la monotonia delle mie giornate. Una Principessa appartenente alla Gilda dei Monaci mi ha confermato che esiste la possibilità di trasmigrare un'anima da un corpo all'altro. Eseguendo riti arcani non dissimili da quelli che conosco, i Chierici asseriscono di poter evocare un'anima all'interno di un corpo diverso. Solitamente il corpo deve essere pre-esistente, ma è una pratica quasi mai usata con anime Superne come i Jinn. Così, forte della mia diversità, ho proposto alla principessa Elluin di provare questa arcana pratica, detta Reincarnazione, senza alcun corpo preposto allo scopo.
Mangiai uno strano fungo, e il sonno della morte scese su di me. Fu un'esperienza sconvolgente: la mia anima si ritrovò ad aleggiare in un limbo di Vita e Morte, ove le scelte intrinseche della mia esistenza mi erano poste. Ivi, concentrai ogni mia capacità per formare un corpo umano così come lo desideravo: con uno strattone all'ombelico, mi sentii risucchiato nel vuoto, e in pochi attimi..puff, rieccomi sulla terra! Ero a terra, la mia anima intrinseca al corpo di un uomo corpulento e massiccio. Mi alzai, sotto gli occhi stupiti della Principessa. Toccai, annusai, guardai. Tutto era come doveva essere. Normalmente, per gli umani è necessario tentare la Reincarnazione più e più volte, per riuscire ad entrare nel corpo preposto e non in un corpo diverso..che sia stato a causa della mia natura di Jinn, o per semplice fortuna, io ebbi successo al primo tentativo.
E ora, eccomi qui, in una stanza d'albergo di Myst, a osservare la penna tracciare questi segni, impugnata nella mia mano, che mia non è. Non mi sono ancora rassegnato alla sconfitta: sono certo che, in qualche modo, esista la possibilità di tornare all'Altro Luogo..ma mentre la ricerco, mi prenderò soddisfazione per diverse vite umane passate in schiavitù, qui sulla Terra.
Tu, mio possibile Fratello, che leggi questi scritti, forse ti trovi nella mia medesima condizione: ebbene sappi che non sei il primo. Ricorda il mio nome, e celalo segretamente, per quando, un giorno, ci ritroveremo nell'Altro Luogo, l'uno ignaro dell'altro. Se mai ne avrai desiderio, sentiti libero di far rieccheggiare il mio nome per le camere iperboree della nostra patria: se avrai risposta, significherà che io sarò tornato. Io,
Faquarl il Jinn
Appunti sparsi
20^ giorno del Mese del Lupo Bianco, anno 356 dopo Nebbie
Appunti sparsi - Teste
Oggi, nel mio quieto riposare a Myst, ho avuto la sfortuna di imbattermi in uno strano essere: appartiene a quella razza che chiamano Hobbit. Il suo nome non è degno di menzione, come d'altronde non lo sarebbe nemmeno lui.
Ebbene quest'essere, di punto in bianco, mi ha evocato con arti magiche in un luogo a me noto, sotto la superfice dell'acqua. Non appena mi avvidi che tentava di attaccarmi, scappai: il mio corpo era debole alle fiamme che circondavano il suo, e la precedente esperienza avuta con un abilissimo ladro, Quetzalcoatl, mi spingeva a diffidare degli assassini. Spesso, si rivelavano esperti ed astuti, al di là persino della prima intuizione di un Jinn come me. Tornai a Myst, ove mi preparai ad uno scontro che da parte mia non desideravo, ma che appariva inevitabile. Mi ri-evocò, stolidamente, ma stavolta fui pronto: cedette rapidamente sotto i colpi delle mie mani, nonostante io abbia avvertito sulla mia pelle un potere sconosciuto, quello che credo si chiami Psionico. Di fronte al suo cadavere, mi accontentai di prenderne la testa, un oggetto emblematico e i suoi fondi, di cui amici più degni di lui avrebbero avuto bisogno. Ma non solo! Nella mia infinita bontà, fui persino disposto a ridargli i soldi: dall'aspetto misero e lercio, intuii che egli doveva davvero essere un miserando. Speravo che avrebbe apprezzato i miei sentimenti pietosi, nonchè la mia astensione dal tangere i suoi stracci, e invece ne approfittò per perseverare nei suoi intenti. Stanco di quella situazione, con la testa occupata da pensieri ben piu importanti, mi rifugiai fra le ombre a me consone..Finchè non desistette.
Il risultato della mia esperienza è la seguente riflessione: nonostante l'estrema noia che possa provocarmi, d'ora in poi avrò cura di ridurre alla nudità chiunque osi levare un dito contro di me. La pietà non paga, e oggi l'ho imparato.
19^ giorno del Mese del Malvagio, anno 356 dopo Nebbie
Appunti sparsi - Lea
Qualche giorno fa, discorrevo amabilmente con quella finta giovane inacidita di Niobe, l'albergatrice di Myst. Mi parlò di un certo felino immortale, Lea, abitante nei pressi: asseriva che taluni principi ne avessero ottenuto il trofeo, in modi sconosciuti. Uccidere un immortale! Potete ben capire come il mio spirito ambizioso fosse solleticato da una simile impresa. Così, armatomi della compagnia di un giovane Psionico, AllAmore, tentai di ottenere io stesso quella testa ambita.
Sulle mie intuizioni, e su come le realizzai in compagnia di AllAmore prima, Maxmad e BadThink dopo, taccerò. Il segreto di quest'impresa non è da divulgare, e lo custodirò alla stregua di coloro che, prima di me, la compirono. Dirò solo questo, che inizialmente fu una delusione: poi, urlò, e in un attimo il suo corpo giacque esangue a terra. Mi avventai sul cadavere con soddisfazione ferina, traendone la testa che ora porto con orgoglio appesa al collo.
[Continua..]